Fiducia in se stessi, negli altri e nella vita: quanto ci portiamo dietro dal passato?
Nelle mille situazioni che ci troviamo ad affrontare quotidianamente e soprattutto per far funzionare un rapporto, sia di coppia che di amicizia, una delle cose fondamentali è la fiducia, nell’altro e prima di tutto in noi stessi, la nostra autostima.
Perché l’autostima altro non è che la fiducia in noi stessi, nella nostra capacità di cavarcela in ogni situazione ed è il frutto della consapevolezza di chi siamo, dei nostri talenti e delle nostre abilità.
Perché la mancanza di autostima ci porta all’insicurezza, all’attaccamento, al bisogno di conferme ed attenzioni, alla gelosia e al non sentirci mai abbastanza e all’altezza degli altri; tutti fattori che tendono a distruggere i rapporti e a creare dei vuoti difficili da colmare.
L’origine della fiducia
Ci siamo sentiti dei bambini amati e considerati? La fiducia in noi stessi ha origine dalla nostra infanzia e dall’esperienza di sentirci più o meno amati che abbiamo fatto in famiglia, a scuola e nella società.
Se siamo cresciuti in un ambiente capace di stimolare e valorizzare le nostre abilità, in cui l’importante non era il risultato, ma l’impegno e la dedizione che mettevamo nelle cose, abbiamo piano piano preso coscienza delle nostre capacità, tanto da darci forza e fiducia.
Se invece non ci siamo sentiti accolti, valorizzati o presi a cuore da chi avevamo vicino, sempre pronti a sminuire i nostri risultati, a non farci sentire abbastanza, avremo maturato scarsa fiducia in noi stessi e di conseguenza anche negli altri che, ai nostri occhi, non sono in grado di apprezzarci e amarci così come siamo, come in passato hanno fatto con noi i nostri genitori.
La paura di soffrire ancora
Succede poi che cadiamo nel giochetto dell’ego che per tenerci lontano dalla sofferenza, ci fa cedere alla convinzione che “non mi fido di nessuno perché non voglio farmi ferire” che sosteniamo come fosse uno scudo protettivo, ed è proprio qui che diventa necessario lavorare a fondo su noi stessi e sul riconoscimento delle nostre abilità, perché non possiamo dare agli altri il potere di minare la nostra felicità e la nostra apertura all’amore.
Quando impariamo a conoscerci a fondo, ad accettarci, a perdonarci, a vedere la nostra unicità e ad amarci davvero, saremo più forti e capaci di compassione e fiducia verso l’altro che, probabilmente, come noi non si è sentito amato e vuole sentirsi preso a cuore tanto quanto lo vogliamo noi.