Fedez: critiche da Don Lello e lui attacca la Chiesa dei preti pedofili
Il cantante ha risposto ad un video pubblicato dal sacerdote che riguarda il testo dell’ultima sua canzone nella quale fa una critica alla Chiesa e ai preti pedofili, ed è scontro social con Fedez che di certo non gliele manda a dire…
Don Alberto ha pubblicato delle storie su Instagram parlando della canzone di Fedez e attirando così l’attenzione del rapper. Al centro della polemica che ha alzato un vero e proprio polverone una frase contenuta nel testo di Roses: “è meglio essere bimbe di Conte che bimbe dei preti”. Un veleno riferito agli scandali passati di preti pedofili.
Don Alberto, prete youtuber e influencer
Don Alberto Ravagnani, giovane prete coadiutore di San Michele e dell’oratorio San Filippo di Busto Arsizio, è uno youtuber e un influencer molto popolare in rete.
E’ capace di aggregare creando dibattiti importanti sui temi di attualità, in una delle sue storie su Instagram ha citato Fedez, per un verso contenuto nella nuova canzone del rapper che proprio non gli è andato giù.
Don Lello ascolta Roses e “chiama” Fedez
Una frase che ha scatenato indignazione in molte persone, quelle che credono fermamente nell’istituzione Chiesa e anche don Lello è voluto intervenire: ha ammesso le colpe della Chiesa ma ha invitato Fedez a riflettere e pensare anche alle cose buone che la religione ha fatto.
Fedez risponde duro
Subito è arrivata la risposta di Fedez, che all’inizio ha fatto anche i complimenti a don Lello: “Siete delle splendide pedine” per poi aggiungere: “ma dietro c’è uno Stato che vi manovra e che spesso insabbia e disloca altrove i preti pedofili”.
E il rapper contro i preti pedofili
Un attacco pesante, che poso dopo diventa ancora più forte quello del giovane rapper italiano, il quale sostene che anche molti santi non siano affatto puliti. “Spesso le personalità che sono state santificate si sono rese protagoniste di aver preso preti stupratori e averli spostati solo”, ha sostenuto nel video. I
Don Lello difende chi fa del bene
Ma qualche cosa è cambiata , spiega il prete influencer : “Dal maggio 2019 tutti i vescovi hanno l’obbligo di denuncia rispetto a preti nel caso di pedofilia“. Ed ancora:
“La Chiesa si cambia dal basso, non dall’alto“, ricorda Don Alberto, aggiungendo che “bisognerebbe anche dare spazio e importanza a chi fa del bene negli oratori, nelle Caritas, nelle missioni“.