GF Vip: tutti gli errori di Alfonso Signorini
Alfonso Signorini si è confessato al quotidiano a La Repubblica. Il conduttore del Grande Fratello Vip ha ammesso pregi, errori e difetti del reality e di sentirsi cinico per colpa della televisione
Le cadute del Grande Fratello Vip sono inevitabili. Parola di Alfonso Signorini che a La Repubblica si confessa. Racconta l’edizione più lunga della storia di un reality iniziato a settembre e che metterà la parola fine solo il primo marzo. “Gli imprevisti sono senza filtri”, dice il conduttore del reality di successo di Canale 5. “Il GF è una macchina da guerra che esiste da vent’anni”, che il direttore di Chi conduce però solo da due.
Ma Alfonso Signorini chiede anche scusa. Ha fatto degli errori e non si vergogna di ammetterli:
“Mi pento di non aver sentito la battuta di Mario Balotelli, ho rimproverato i miei. La Elia ha sbagliato e mi sono vergognato di non averla interrotta. Ho sbagliato. Quando poi ho sentito Alda D’Eusanio mi sono agghiacciato. Ho capito che era una scheggia impazzita e ho voluto l’espulsione immediata…”
Alfonso Signorini si definisce cinico e non solo…
Alfonso Signorini si sente conduttore, a volte domatore, a volte anche pecora, poi un fan di questo programma. Uno dei tanti che lo seguono ancora con tanta passione dopo tanti anni di messa in onda. Un successo spiegato dal fatto che “Il concorrente oggi non è più un semplice concorrente”. Un gioco di parole per spiegare che “stiamo assistendo a un processo di identificazione insolito: gli inquilini del GF diventano vicini di casa”.
Ammette che la parola ‘vipponi’ è una presa in giro, non nasconde nemmeno di prendere in giro Elisabetta Gregoraci quando la paragona a Grace Kelly. Domanda del quotidiano La Repubblica: Si definirebbe cinico? Risposta:
“Ovvio. Chi fa televisione non lo è? Poi non solo cinico. C’è uno strano processo di identificazione: io mi commuovo davvero, mi identifico nel dolore della Ruta. L’affaire Zenga: se mi prendi come Alfonso, non aspetto il GF per farmi vivo con mio figlio. Ma quando Walter ha il confronto, si illuminano gli occhi del cinico”