Glee: trama, cast e curiosità
Glee è una delle serie tv che hanno rivoluzionato maggiormente il concetto di personaggi all’interno di una serie; nata durante la presidenza di Obama negli U.S.A., è interamente disponibile su Netfllix, nonostante sulla serie ci siano alcune teorie che la dipingono come una “serie maledetta”.
Glee è una serie che ha rivoluzionato il mondo delle serie tv, soprattutto per quanto riguarda la rappresentazione di minoranze e comunità; nata durante la presidenza di Barack Obama, questa serie diretta da Ryan Murphy è un simbolo di accettazione e lotta contro il pregiudizio.
Andata in onda tra il 2008 e il 2014, per un totale di 6 stagioni, la serie è interamente disponibile su Netflix e non accenna ad essere rimossa, grazie ad un buon seguito che, nonostante siano trascorsi ben 7 anni dalla sua fine, riesce ancora ad attirare a sé.
Una storia che parla di tutti, indipendentemente dall’etnia o orientamento sessuale
La trama è quella di un liceo nella provinciale cittadina di Lima, in Ohio, dove un gruppo di ragazzi con la passione per il canto coreografato, decidono di sfidare il pregiudizio e il bullismo, creando un “glee club“, ossia un gruppo di persone che interpretano brani a cappella (senza l’ausilio di strumenti, ma solo di voci), ballando a tempo.
Nelle sei stagioni, il perno di tutta la narrazione, è l’accettazione che molte persone non riescono a “guadagnarsi” in un paese conservatore come l‘America dove solo il connubio Cheerleader e campione di football è accettato.
In questa serie tutti i personaggi combattono contro un qualcosa che viene rigettato dagli altri, senza aver scelto quel qualcosa; la protagonista, Rachel (Lea Michele) è ebrea e figlia di due papà, Merceds ( Amber Riley) è una promettente cantante ma di colore e molto in carne, Kurt (Chris Colfer) è appassionato di moda ed è omosessuale, innamorandosi poi di Blaine (Darren Criss), un omosessuale che, a differenza di Kurt, non mostra nessuno degli stereotipi cuciti sui gay dalla società.
Pian piano, glee ha introdotto nel mondo dell’intrattenimento, le famose minoranze, dandogli spazio e importanza. È assurdo pensare che risalga al 2008, ma questa serie, tremendamente attuale, mostra come battaglie di oltre dieci anni fa, in una società che manda sonde su Marte, siano ancora stagnanti.
Basti pensare che solamente con questa serie si è parlato apertamente di omosessualità in una serie tv pomeridiana e indirizzata ad un pubblico di giovani adulti, a differenza di molte serie che utilizzavano la tecnica del “queer baiting“, ossia fare allusioni a personaggi omosessuali senza mai dichiararlo pubblicamente nella trama, ma facendolo passare quasi per scontato.
La maledizione della serie
In molti credono che questa serie sia “maledetta”, a causa delle numerose perdite del cast originale negli anni.
Il primo caso fu quello del protagonista maschile Finn, interpretato da Cory Montheit, scomparso nel 2013 a causa di un’overdose; seguito dal caso più oscuro di Mark Salling, accusato di essere in possesso di materiale pedopornografico.
L’attore è morto nel 2018, per un “apparente suicidio“, prima di essere condannato per il reato di pedopornografia. L’ultimo caso è quello dell’estate del 2020 che ha coinvolto Naya Rivera, l’interprete di Santana Lopez.
La donna è morta a causa di un incidente sul lago Piru; in gita su una barca con suo figlio di soli 4 anni, la donna ha salvato il bambino che era cascato dalla barca, perdendo la vita a causa della pericolosità del lago.
Una serie di tristi coincidenze che non rovinano quello che è il messaggio della serie, importante e ancor tristemente attuale; sono centinaia di migliaia i blog nati a supporto della serie dove, le persone che si riconoscevano in quei personaggi, hanno affermato negli anni di aver preso coscienza di sé stessi crescendo con una serie degna di rispetto e di essere guardata.