Iva Zanicchi è una furia: siete “Schifosi e luridi”
Al tempo del Coronavirus e delle restrizioni per la salute di tutti c’è ancora chi se ne frega delle regole. E c’è chi sbotta pesantemente, come Iva Zanicchi…
Trasgredire alle regole in tempo di Coronavirus è una vera idiozia, come recita lo slogan di una nota pubblicità di chewing-gum. Eppure ancora troppa gente lo fa. Contro questi buontemponi si è scagliata a gran voce Iva Zanicchi, ospite di Barbara D’Urso a Live non è la D’Urso.
L’Aquila di Ligonchio non è riuscita proprio a trattenere la rabbia contro chi ancora non è in grado di accettare le misure restrittive imposte dal governo attraverso numerosi decreti per contrastare la diffusione del Covid-19.
L’ira funesta della Zanicchi
”Siete dei bast***i”, li ha apostrofati l’esuberante cantante nel salotto domenicale di Barbara D’Urso. La Zanicchi ha in condizioni “normali” esprime i suoi pensieri senza mezzi termini, con la sua verve inconfondibile, la sua ironia e il suo modo di esporsi unico. Figuriamoci in questa situazione in cui dalle azioni che commettiamo dipende più che mai il futuro nostro e delle altre persone.
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Senza tanti giri di parole ha tuonato dagli studi Mediaset di Cologno Monzese: “Io avrei voluto dire tante cose, ma non c’è stato modo e tempo”, ha iniziato, ma da do un pensiero speciale “ai medici che si sacrificano, soprattutto quelli in sala di rianimazione, a contatto con gli intubati, stravolti quando finiscono il turno”.
Iva ribadisce che, in tutti i modi possibili e immaginabili ci è stato detto e ci viene continuamente ripetuto “di stare a casa, con affetto, cantando. Invece no, io mi rivolgo a quei bast***i, schifosi, luridi, che continuano a andare in giro a Genova, a Sestri Levante, a Napoli, a Milano, ovunque: non avete dignità!”, tuona, giustamente, quindi prova a far fare loro un piccolo esame di coscienza, probabilmente inutile: “Pensate ai morti, soprattutto ai sacrifici che stanno facendo i medici e gli infermieri e pensiamo anche alle case di riposo, che sono veramente, purtroppo, abbandonate a loro stesse”. Quindi adiratissima chiosa: “Buonanotte a tutti”.

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