Netflix, Hollywood: cast, trama e curiosità
La notte degli Oscar si avvicina e quale miniserie migliore se non Hollywood per vivere un po’ di quella magia? La miniserie, distribuita e prodotta da Netflix nel 2020, è una storia innovativa che racconta in modo magistrale le problematiche legate alle minoranze nel cinema del post dopoguerra.
La notte degli Oscar è vicina e, come ogni anno, migliaia di italiani si sintonizzeranno sul fuso orario americano per guardala in diretta.
La notte delle statuette d’oro è un evento che, negli anni, è stato il precursore di molti cambiamenti che sarebbero avvenuti di lì a poco nel mondo; il cinema, sin dalla sua nascita nel ‘900, è stata una forma d’arte che raccontava la realtà, plasmandola a suo piacimento.
Il modo di vivere delle persone cambiava radicalmente in base a quello che accadeva in un film, le donne iniziavano a replicare la pettinatura delle star e gli uomini ad atteggiarsi come i divi sullo schermo; ma non tutto quello che appariva sullo schermo era “rose e fiori“.
La miniserie diretta da Ryan Muprhy, Hollywood, in 7 episodi, cerca di raccontare uno stralcio del “dietro le quinte” dell’industria cinematografica di Hollywood nel secondo dopoguerra.
Sul filone di avvenimenti storici realmente accaduti tra il 1947 e il 1948, la serie ha riscosso un ottimo successo.
Cast e trama
La trama vede un gruppo di aspiranti attori, fare la fila davanti i cancelli di Hollywood, chiamati gli ACE studios, per diventare attori; la carriera dell’attore, negli anni ’40, era particolarmente ambita, ma si richiedeva una bella presenza, un’ottima predisposizione alla telecamera e avere un’etnia in linea con il personaggio.
Gli attori di colore erano confinati in ruoli di domestici e spalle comiche, così come i coreani erano costretti ad essere personaggi storici coreani sullo schermo; nella trama, Jack Castello, è un ex militare che, pur di diventare un attore famoso, non impiega il suo tempo per trovare un lavoro che possa mantenere lui e sua moglie.
Quando le ristrettezze economiche lo mettono con le spalle al muro, trova un lavoro come “accompagnatore” di donne dell’alta società, facendo finta di lavorare per la pompa di benzina di Ernie West.
Avis Amberg, moglie del direttore degli Ace studios, diventa una cliente affezionata di Jack che, scoperta la sua volontà di sfondare come attore, lo immette nel dorato mondo di Hollywood.
La vita di Jack si incrocerà con quella di numerosi personaggi, direttori, sceneggiatori e attori che verranno tutti ingaggiati nella creazione del film in ricordo di Peg Entwistle, la prima attrice che si tolse la vita lanciandosi dalla scritta “Hollywood”, sulla collina iconica di Los Angeles.
Nel cast troviamo principlamente volti noti del cinema internazionale: Patti LuPone, Jim Parsons, Joe Mantello, Maude Apatow, Darren Criss, David Corenswet, Jeremy Pope, Laura Harrier, Samara Weaving, Holland Taylor e Dylan McDermott,
Il tema dell’omosessualità e Rock Hudson
Nella serie, uno dei temi approfonditi maggiormente, è sicuramente quello dell’omosessualità all’interno del mondo cinematografico; lo star system, ossia tutta l’industria cinematografica hollywoodiana che creava personaggi famosi, si basava su apparenza e finzione.
Gli attori dovevano essere degli esempi, soprattutto in un paese conservatore come l’America che doveva tenere alto il rigore del paese; l’uomo sullo schermo doveva essere sempre virile e forte, come ogni uomo americano; se l’attore fosse stato omosessuale, avrebbe dovuto celare a tutti i costi la sua sessualità.
Nella serie, oltre ad Hattie McDaniel, prima attrice di colore a ricevere un Oscar, troviamo Rock Hudson, uno dei più famosi attori del cinema del dopoguerra; l’attore era dotato di un sex appeal da vero “duro”, interpretando sempre ruoli di militari e uomini al comando.
Nel mondo dello spettacolo la sua omosessualità era ben nota, ma la repressione della sua personalità li costò cara; l’attore fu il primo, nel 1985, a morire di AIDS, distruggendo la “quarta parete” tra il cinema e la vera vita dei suoi esponenti.
Nel film, il suo personaggio viene raccontato in maniera originale, inserendolo in una serie di dinamiche di raccomandazioni e favoritismi che garantivano l’accesso agli attori omosessuali nel mondo del cinema.
I critici e gli storici cinematografici si sono rivelati molto soddisfatti della trama e dell’inserimento di questo personaggio, ponendo nuovamente l’accento su quello che è un problema ancora presente nell’industria della settima arte.