Netflix: il documentario su Britney Spears
I documentari su personaggi famosi sono sempre un grande progetto che attira molti nuovi abbonati; il personaggio sul quale Netflix starebbe lavorando è Britney Spears, recentemente infatti è tornato il movimento “free Britney”, a causa della teoria, sempre più confermata, che vedrebbe suo padre come un aguzzino della donna.
Dopo il successo di “Framing Britney Spears”, documentario del New York Times che raccontava delle curiosità e dei dettagli sul caso “Free Britney”, anche Netflix sta lavorando ad un docu-film sulla vita della pop star.
Britney Spears, apparsa nel mondo della musica nel 1998, rivoluzionando definitivamente un intero settore musicale, è la protagonista di una vicenda molto oscura e ancora troppo poco nota.
Sono diversi anni che i fan della cantante chiedono la verità sulla sua situazione e della sua salute mentale; nel documentario di Netflix ci sarà un riferimento soprattutto a questo e alla attuale situazione.
La regia è stata affidata a Erin Lee Carr, già autrice di numerosi true crime, ossia documentari e serie tv sul crimine ed i casi di polizia.
Il movimento “Free Britney”
Britney Spears è un nome ormai legato ad un pezzo di storia della musica; prima della sua “Baby one more time”, la musica non conosceva forse il significato di “musica pop”, intesa nel senso di popolarità, la famosa musica commerciale che piace a tutti.
Eppure negli anni la sua ascesa è stata costellata da successi sempre più grandi, sino ad un punto di non ritorno, dove la sua popolarità è stato il motivo della sua rovina.
La pop star, dal 2007, ha iniziato a soffrire pesantemente di instabilità a livello emotivo e psichico, elementi che, nel giro di pochi anni, l’hanno portata ad essere affidata alla figura del padre, comprese le sue finanze.
La sua crisi, coincise con la separazione dal suo ex marito, Kevin Federline, ballerino della sua crew, dal quale ha avuto due figli; la donna era totalmente circondata da paparazzi che volevano incessantemente documentare la sua vita.
Secondo alcune indiscrezioni, a partire dal 2012, il padre di Britney sarebbe un aguzzino che utilizza la figlia per produrre denaro, senza lasciarle la possibilità di uscire o essere indipendente.
I fan hanno iniziato a protestare davanti la casa della cantante, ma pian piano il movimento è diventato così grande che, anche Netflix e il NY Times, hanno iniziato a farsene carico.
Secondo le ultime teorie, la cantante comunicherebbe con i fan solamente tramite coreografie pubblicate sui social, essendo anche una formidabile ballerina. Personaggio pubblico che ha appoggiato il movimento è Justin Timberlake, fidanzato della Spears quando erano adolescenti.
Il cantante, dopo il successo di “Framing Britney”, ha dichiarato tramite il suo account Twitter:
“Sono profondamente dispiaciuto per le volte nella mia vita in cui le mie azioni hanno contribuito al problema. Capisco di aver fatto male e di essermi avvantaggiato di un sistema che perdona la misoginia e il razzismo”
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I fan sperano che questo documentario, non solo porti nuove notizie sul caso, ma ponga definitivamente la parola fine a quello che ormai è, senza ombra di dubbio, un caso di sequestro di persona non capace di intendere e volere al 100%.