Netflix SanPa: il racconto di Walter Delogu, padre di Andrea
Nella docu-serie di Netflix “SanPa”, sulla comunità di recupero di San Patrignano e sui controversi metodi del fondatore Vincenzo Muccioli, una delle figure chiave è Walter Delogu. Prima ospite di San Patrignano, poi autista di Muccioli, Delogu, padre della nota Andrea, ha raccontato la sua esperienza nel libro “Il braccio destro”, dedicato alla sua famiglia e, in particolare, alla figlia, oggi famosa conduttrice radiofonica e televisiva.
Tra i protagonisti di “SanPa”, la nuova docu-serie di Netflix incentrata sulla comunità di San Patrignano e sulla carismatica quanto controversa figura del fondatore Vincenzo Muccioli, c’è anche Walter Delogu, entrato da ragazzo come ospite della stessa comunità e diventato poi, col tempo, autista personale e collaboratore strettissimo di Muccioli.
Walter Delogu: dedica d’amore alla figlia Andrea
Da quella esperienza e dal suo passato burrascoso è nato il libro “Il braccio destro” (Mursia) che Delogu ha scritto a quattro mani con l’avvocato penalista e blogger del “Fatto Quotidiano” Davide Grassi.
Walter Delogu ha vissuto la prima parte della sua vita a Milano e che oggi abita con la sua famiglia a Rimini, dove lavora come autista di ambulanze.
È padre della nota conduttrice radiofonica e televisiva Andrea Delogu.
“Dedico questo mio romanzo alla mia famiglia e a mia figlia Andrea, la mia voglia di vivere. È Andrea che prima di me in “La Collina” ha scoperto il potere taumaturgico della scrittura e ha iniziato a raccontarsi e raccontarmi”.
Ha dichiarato inoltre l’autore:
“Quando ho deciso di lasciarmi alle spalle la mia insaziabile necessità di vivere l’eccesso, i miei errori, la droga, San Patrignano con tutto quello che di buono e di cattivo ha rappresentato, ho dovuto tirare fuori tutto, raccontando la storia di Angelo, dietro al quale c’è molto di chi sono stato io prima di diventare faticosamente una persona come le altre”.
Ha aggiunto:
“Con Angelo (il protagonista del romanzo, ndr) ho rivissuto sul confine invisibile che separa la vita dalla morte, il bene dal male, incuranti di perdere l’equilibrio e cadere. Come lui mi sono chiesto se puoi fare del bene facendo anche molto male. Ora quella parte della mia vita è sepolta per sempre, ma è comunque parte di me e mi ha reso l’uomo che sono oggi”.
“Il braccio destro” di Walter Delogu: trama
Milano, anni Settanta. Una città in cui si viveva sfrecciando su due corsie parallele: lavoro, carriera e soldi su una, crimine droga e soldi sull’altra. Angelo è un ragazzo irrequieto che vive di furtarelli, coinvolto in risse e in giri di droga quando viene notato da un boss della malavita milanese che lo prende sotto la sua ala facendogli fare una folgorante carriera criminale.
Per una partita di droga tagliata male viene ricoverato in una comunità di recupero per tossicodipendenti dove i confini tra bene e male non sono ben chiari. Angelo con tutta la sua voglia di riscattarsi supera cadute e sconfitte fino a diventare il braccio destro di Sergio, deus e padrone della comunità. È difficile da quel momento distinguere i soldi che fanno del bene tra i tanti che circolano attorno a lui, ma è facile usarli e restarne invischiati.