Sanremo 1984: i Queen contro il playback

Vito Girelli
  • Esperto in: Moda, Arte e TV
12/02/2021

Il Festival di Sanremo è un evento che ormai ha 71 anni di storia, anni nei quali sono accadute cose irripetibili; era il 1987, Albano e Romina ancora insieme, Fiorella Mannoia lanciava il suo brano più noto e Whitney Houston incantava il pubblico con la sua voce.

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Sanremo è un pezzo di storia della musica italiana e della cultura musicale; anno per anno Sanremo diventava lo specchio sulla realtà musicale non solo italiana, ma internazionale.

Pare assurdo a parlarne oggi, ma le famiglie si riunivano nelle case dei più fortunati che possedevano un televisore, quel tubo catodico che trasmetteva il “Festivàl“, immancabile appuntamento del febbraio italiano.

Solo un anno fa, il web impazziva per l’uscita plateale di Bugo durante la sua esibizione con Morgan che, senza nessun preavviso, ha modificato il testo del loro brano per offendere il suo collega, in diretta nazionale.

La storia della gara canora più importante d’Italia per fortuna non è costellata solo da momenti tristi, ma anche da momenti che resteranno nel cuore di tutti.

Esattamente dopo 8 anni dalla scomparsa di Whitney Houston, ricordiamo il momento in cui la sua voce lasciò a bocca aperta il pubblico dell’Ariston che chiese un bis all’artista.

Gli anni del playback a Sanremo e il bis di Whitney

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Sanremo oggi è noto anche per la bellezza degli arrangiamenti musicali e per le magistrali esecuzioni dell’orchestra, ma non è sempre stato così.

Gli anni ’80, emblema della finzione nella musica sotto molti aspetti, è stato caratterizzato da esibizioni in “playback“, ossia con cantanti che muovevano le labbra su una traccia audio registrata in studio.

In molti ricordano Sanremo 1983, quando un giovane Vasco Rossi uscì di scena prima che la traccia finisse, oppure Sanremo 1984 quando Freddie Mercury e i Queen, totalmente in disaccordo con la scelta di cantare in playback il loro singolo “Radio GaGa“, suonarono controtempo per mostrare il loro dissenso.

Nel 1987 però qualcosa iniziò a cambiare con l’esibizione di “The Voice“, ossia la regina della musica dance-pop degli anni 80-90: Whitney Houston.

Mentre Albano e Romina cantavano la loro “Nostalgia canaglia” e il trio formato da Tozzi-Morandi e Ruggeri si aggiudicava la vittoria con “Si può dare di più“,. Whitney Houston era in tour nel mondo dopo il successo del suo secondo Album “Whitney”.

In quell’edizione condotta da Pippo Baudo, Whitney decise di cantare dal vivo, rigorosamente come ha fatto per un’intera carriera, anche quando i problemi di salute avevano irrimediabilmente modificato la sua voce.

Dopo la sua esibizione di “All at Once” il pubblico iniziò a ricoprire la cantante di applausi, uno scrosciare di applausi per un’esibizione senza pari, una voce che aveva stregato il pubblico che iniziò a chiedere un bis a gran voce.

Pippo Baudo, rientrato sul palco, chiese all’artista se fosse disposta ad eseguire nuovamente il brano e, tra le lacrime dei genitori dietro le quinte che l’avevano accompagnata dagli States, l’artista accettò di buon grado.

Unico momento nella storia del festival in cui il pubblico chiese un bis a gran voce, per una artista che, purtroppo, è venuta a mancare l’11 febbraio di 8 anni fa.

Il racconto di Michele Mondella

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Uno dei nomi più noti a chi segue la musica ed il Festival è sicuramente Michele Mondella, discografico italiano scomparso due anni fa, a cui va il merito per aver lanciato numerosi artisti italiani di fama internazionale.

Mondella è stato, per anni, in cabina regia di Sanremo e tra gli organizzatori del Festival, e nel 2012 rilasciò un’intervista per Vanity Fair in cui parlava proprio dell’esibizione di Whitney del 1987 che passò alla storia.

“Anche Pippo Baudo era pazzo di lei. L’ultima sera, al termine della sua straordinaria esibizione con All At Once, l’Ariston fu travolto dagli applausi. Raramente mi è capitato di vedere così tanta emozione. Io ero dietro le quinte, e ricordo i suoi genitori, che l’avevano accompagnata dagli Stati Uniti, piangere come bambini per la felicità; sul palco, visto il successo, Baudo fece qualcosa di insolito, almeno al Festival: le chiese il bis”

Una voce che, anche in un’Italia conservatrice e rigorosa, riuscì ad emozionare con un brano in inglese. Quando il talento e la musica vanno oltre la lingua, la cultura ed il colore della pelle.

Sanremo è anche questo: momenti di storia che rimarranno per sempre negli annali di storia della musica italiana.