Un Posto al Sole, Beatrice (Marina Crialesi): vittima di bullismo
In un’intervista al settimanale “Voi” Marina Crialesi, Beatrice di “Un Posto al Sole”, ha parlato della sua infanzia, delle difficoltà di quando, a 10 anni, si è trasferita dalla Calabria a Rimini, della discriminazione che ha vissuto. Ecco come ha saputo reagire l’attrice.
Marina Crialesi, 31 anni, interpreta il ruolo di Beatrice nella soap opera napoletana di Rai 3 “Un Posto al Sole”.
In una recente intervista al settimanale “Voi”, Crialesi ha raccontato la sua infanzia e le difficoltà che ha vissuto quando era piccola.
Beatrice di Upas (Marina Crialesi) vittima di bullismo
Quando aveva 10 anni, l’attrice, nata a Lamezia Terme e cresciuta a Gizzeria, in Calabria, si è trasferita con la famiglia a Rimini.
Un cambiamento che è stato tutt’altro che semplice da affrontare e gestire. Ha spiegato Crialesi a “Voi“:
“Ricordo ancora quel viaggio in macchina infinito e a Rimini ancora non avevamo preso una casa, siamo rimasti per mesi in un residence. Dal mio piccolo paese alla città l’impatto è stato forte. Poi ho cominciato ad andare a scuola, in quinta elementare. Loro si conoscevano già da molto, io venni accolta con curiosità e distacco, come un’intrusa. Ho avuto anche difficoltà a mettermi a pari passo col programma e anche il metodo di studio era diverso. Poi a causa del mio accento hanno cominciato a prendermi in giro e io non capivo il perché…”.
Ha aggiunto l’attrice che interpreta Beatrice in “Un Posto al Sole”:
“Oggi sono molto diversa da quello che ero allora. Ai tempi sono passata da una fase di sbigottimento iniziale a quella più dolorosa sfociata in un ricovero per depressione. Poi è iniziata la fase aggressiva: rispondevo male e vedevo nemici ovunque. Ho dovuto lavorare moltissimo su me stessa per lavare via questa aggressività. Oggi ci rido sopra, ma ogni tanto si risveglia in me quella bambina ferita a cui è stata rovinata l’infanzia”.
Oggi il bullismo corre parecchio anche in Rete. Ha dichiarato a questo proposito l’attrice:
“La cosa che mi spaventa di più è l’ignoranza. Passano gli anni, la tecnologia fa progressi incredibili ma l’ignoranza rimane la stessa. Il fatto che sia così diffusa tra i giovani è terribile”.
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I suggerimenti che vorrebbe dare Marina ai ragazzi che sono vittime di varie forme di discriminazione sono i seguenti:
“Direi che quando qualcuno ti rovescia addosso cattiveria e giudizi in realtà sta parlando si sé. La cosa più importante è non nascondersi, non tenere tutto dentro ma parlarne e farsi aiutare. Più se ne parla e meglio è per tutti. La realtà della discriminazione di genere (bullismo, omofobia, violenza sulle donne…) è un problema che riguarda tutto il mondo ed è molto vivo in Italia. Io mi sono esposta per dare un segnale a chi vive queste situazioni: reagite e parlatene”.