Uomini e donne: Roberta di Padua nuovo scontro con lui
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Gianni Sperti attacca di nuovo Roberta Di Padua. L’opinionista di Uomini e donne non sopporta vedere la dama del Trono Over del programma di Maria De Filippi restare seduta nella sua postazione senza battere ciglio e senza buttarsi in alcuna conoscenza. Il collega di Tina Cipollari non le manda a dire alla ex fiamma di Riccardo Guarnieni e…
A Uomini e donne va in scena un nuovo attacco di Gianni Sperti nei confronti di Roberta Di Padua. Da quando la dama di Cassino è tornata a frequentare il programma di incontri di Maria De Filippi, dopo la fine della sua relazione con Riccardo Guarnieri, ha più che altro fatto la bella statuina e non si è mai messa in discussione e in gioco.
Almeno così la vede lo storico collega di Tina Cipollari, che con la vamp è opinionista del dating show di Canale 5 da diversi anni.
Se c’è una cosa che non va proprio giù allo Sperti è l’indolenza delle persone, il loro adagiarsi e non dimostrare il minimo desiderio di far la conoscenza di qualcuno. Lui non pretende che l’amore arrivi per forza, che le dame e i cavalieri debbano necessariamente innamorarsi e trovare il principe azzurro o la donna della propria vita, ma almeno provare a mettersi in gioco… sarebbe il minimo. Se no uno che ci sta a fare a Uomini e Donne?
E così ecco che Gianni, nella puntata andata in onda mercoledì 8 marzo, ha redarguito la Di Padua perché non la vede assolutamente intenzionata a conoscere qualcuno. Sono mesi, ha sostenuto l’opinionista, che la vede lì, immobile sulla sua sedia, rifiutando qualsiasi conoscenza. E questo atteggiamento non gli sta proprio bene.
Uomini e donne: il precedente tra Gianni e Roberta
Non è la prima volta che Gianni ha qualcosa a ridire su Roberta: lo scorso novembre infatti, mentre Ida Platano aveva ripreso la frequentazione con Alessandro Vicinanza, lei e Riccardo Guarnieri, ex della Platano, erano usciti a cena insieme, probabilmente per far ingelosire la parrucchiera di Brescia.
Allora lo Sperti aveva sostenuto che quel tipo di giochetti non le appartenevano e aveva definito l’atteggiamento e il modo di fare della Di Padua da gatta morta.
