Maurizio Crozza: la moglie rivela tutto
La moglie di Maurizio Crozza si è raccontata al Corriere delle Sera e ha rivelato alcuni curiosi aneddoti sulla sua lunga relazione con il famoso comico; l’attrice ha parlato a ruota libera del matrimonio e di come Crozza è riuscito a conquistarla.
Carla Signoris, nota attrice italiana nonché moglie di Maurizio Crozza, ha rilasciato un’importante intervista al Corriere della Sera in cui ha parlato della sua vita privata e del suo matrimonio con il famoso comico.
Carla Signoris e il matrimonio con Maurizio Crozza
In una recente intervista al Corriere della Sera, Carla Signoris ha parlato a lungo del suo matrimonio con il comico Maurizio Crozza; i due si conoscono dai tempi del liceo ma hanno iniziato a frequentarsi molti anni dopo. Entrambi, terminati gli studi, sono riusciti ad avere successo nella loro carriera, lei come attrice e lui come comico.
Nel 1992, dopo essersi casualmente ritrovati, Carla e Maurizio convolarono a nozze e, quando l’attrice e il comico avevano rispettivamente 39 e 41 anni, diventarono genitori per la prima volta di Giovanni e pochi anni dopo arrivò anche Pietro:
“Meno male che li ho messi al mondo tardi, perché mi ero talmente entusiasmata che ora, di figli, ne avrei otto. Quando con Mauri siamo rimasti “incinti” ci siamo guardati, chiedendoci: sarà mica troppo presto? Incredibile, ma lì per lì non ci sentivamo pronti”.
Carla e Maurizio insieme anche nel lavoro
Oltre che marito e moglie, Carla e Maurizio sono stati anche colleghi di lavoro; i due hanno infatti lavorato insieme in un film e presto potrebbe capitare una seconda occasione:
“Mai dire mai. Tuttavia, facendo lo stesso mestiere certamente ci si capisce di più, ma a volte è pure meglio evitarsi”
La Signoris è inoltre autrice di alcuni libri di enorme successo: “Ho sposato un deficiente!, “Meglio vedove che male accompagnate” e Penelope si arrabbiò”; le sue opere sono dei romanzi incentrati proprio sul matrimonio, tema sul quale Carla ironizza un bel pò come da lei stessa raccontato al noto quotidiano:
“Non sono libri autobiografici. Quando andavo a prendere i miei figli a scuola, mi capitava di chiacchierare con le altre mamme e dai loro discorsi, le loro lamentele, ho capito che un po’ tutte abbiamo sposato un deficiente, che tutto sommato stiamo meglio da vedove e che tutte, più o meno, siamo state tradite come l’eroina dell’”Odissea”. Insomma, tre libri un po’ trasgressivi rispetto all’idea canonica del matrimonio”.