Meghan Markle: ennesima vittoria in tribunale

Cristina Damante
  • Laureata in Scienze della Comunicazione
03/12/2021

Tra tante polemiche, ecco una soddisfazione per Meghan Markle. La moglie del principe Harry ha vinto nuovamente in tribunale nella causa da lei intentata contro il “Daily Mail” e il “Mail on Sunday”. L’Alta Corte di Londra, in appello, ha stabilito che i tabloid hanno violato la privacy della duchessa pubblicando una sua lettera privata indirizzata al padre Thomas. La sentenza sta già facendo discutere, anche perché nel procedimento Meghan non ha sempre detto la verità.

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Meghan Markle l’ha spuntata.

La duchessa di Sussex ha vinto nuovamente in tribunale contro i giornali britannici “Daily Mail” e “Mail on Sunday”. 

I giudici danno di nuovo ragione a Meghan: violata la sua privacy

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La moglie del principe Harry aveva citato in giudizio i tabloid che avevano pubblicato stralci della lettera privata, dai toni intimi e confidenziali, spedita a Thomas Markle, suo padre, nell’agosto 2018.

In Corte d’Appello è stata confermata la sentenza di primo grado: il diritto alla privacy della duchessa è stato violato.

Perché la moglie di Harry, come già avevano già stabilito i giudici a febbraio, «aveva ragionevoli aspettative che la lettera rimanesse privata».

Si tratta comunque di una sentenza che farà parecchio discutere.

Polemiche per la sentenza: Meghan aveva mentito

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Nel corso del procedimento, infatti, erano emersi punti poco chiari, contraddizioni e bugie di Meghan.

Inizialmente, infatti, l’ex attrice non aveva ammesso di «aver collaborato» alla stesura di “Finding Freedom”, la biografia – tutta dalla parte dei Sussex – che ricostruisce le ragioni della rottura fra i duchi e i Windsor, cosa che poi ha confermato successivamente adducendo come scusa una «dimenticanza» precedente.

Inoltre in appello, come testimone-chiave, era stato sentito Jason Knauf, ex segretario alle comunicazioni di William e Kate e di Harry e Meghan.  

Knauf ha affermato in modo netto e chiaro che Meghan chiese i suoi consigli per la stesura della lettera a papà Thomas. La duchessa l’avrebbe scritta «aspettandosi che sarebbe finita sui giornali».

Nella lettera Meghan si rivolgeva al genitore chiamandolo affettuosamente «daddy»  proprio «per toccare le corde del cuore» del pubblico.

I giudici d’appello, tuttavia, hanno stabilito che queste nuove prove presentate dai giornali sono «di scarso aiuto». E hanno dato ragione alla moglie di Harry.

La sentenza, tra l’altro, consente alla Markle di non dover testimoniare in aula.

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