Piste da sci chiuse ufficialmente: pro, contro e perché
Il prossimo DPCM riguarderà anche la chiusura delle piste da sci, argomento di cui negli ultimi giorni si sta discutendo molto. Ora, però, è quasi una certezza e gli operatori del settore (compresi albergatori e ristoratori) sono scontenti e preoccupati! Si attende la decisione di Bruxelles
La Lombardia potrebbe diventare arancione a breve ma, a prescindere da questo, sembra che a dicembre e gennaio le piste da sci rimarranno chiuse. Anche le regioni “meno gravi”, come il Trentino, hanno visto infatti respingere da palazzo Chigi la richiesta di poter riaprire gli impianti.
Il Governo, infatti, sembra muoversi sempre di più verso la scelta di “prevenire” le vacanze sulla neve. Sarà difficile, insomma, che per le feste natalizie o per Capodanno ci si possa spostare verso le località vacanziere.
Ora la decisione riguarda tutta l’Europa.
Piste da sci a rischio?
Ospite lunedì sera da Lilli Gruber, ad “Otto e Mezzo” Giuseppe Conte era stato piuttosto chiaro: a dicembre niente vacanze sulla neve. Le regioni interessate però, che stimano una perdita di oltre 12 miliardi di euro, non sono d’accordo.
Il dibattito ora si è allargato anche a livello europeo: la Baviera ha appoggiato la linea di una scelta condivisa e
il presidente Markus Soeder si è detto contrario alle vacanze sulla neve. D’accordo anche Macron. L’Austria, invece, ha respinto la proposta e nel caso di chiusura già invoca un risarcimento.
Il rischio, però, è quello di ripetere le scene del mese di Marzo, quando le folle accalcate sulle piste accelerarono l’aumento dei contagi.
Il premier ora spera in una decisione univoca, da parte dell’Unione Europea. Il rischio, però, è un consistente flusso verso la Svizzera che, non facendo parte dell’UE, ha già aperto regolarmente gli impianti e sottolineato come gli Italiani siano i benvenuti!