Tokyo 2020: Bebe Vio è medaglia d’oro
Durante il quarto giorno dei Giochi Paralimpici di Tokyo 2020 la schermidora Bebe Vio ha conquistato una medaglia d’oro nel fioretto individuale femminile categoria B battendo in finale 15 – 9 l’atleta cinese Zhou. L’azzurra ha raccontato ai media le grandi difficoltà che ha dovuto affrontare negli ultimi mesi per potere essere a Tokyo.
Quarto giorno di competizioni ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020. È arrivata solo poche ore fa la medaglia d’oro conquistata da Bebe Vio, schermidora di 24 anni che ha trionfato nella finale di fioretto individuale femminile categoria B.
Dopo la vittoria e la premiazione, l’azzurra ha raccontato alla stampa come recentemente abbia dovuto riprendersi da un grave infortunio che avrebbe potuto compromettere il futuro della sua carriera sportiva.
Il trionfo di Bebe Vio
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Bebe Vio ha conquistato la quinta medaglia d’oro dell’Italia a questi Giochi Paralimpici di Tokyo 2020. La specialità in cui la schermidora azzurra ha trionfato su tutte le altre è il fioretto dindividuale femminile categoria B.
L’azzurra ha battuto in finale l’atleta cinese Zhou con un punteggio di 15 – 9 che ha posizionato la portabandiera dell’Italia sul gradino più alto del podio, replicando così la sua vittoria straordinaria di Rio 2016.
Un’impresa incredibile che, come si apprende dal racconto della stessa Bebe Vio, è stata compiuta dopo una grande difficoltà legata ad un grave problema di salute sopraggiunto all’inizio di quest’anno.
Il trionfo dopo un infortunio
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Dopo la premiazione, durante la quale l’atleta azzurra si è lasciata andare a grande commozione, Bebe Vio ha spiegato ai media che la sua presenza a Tokyo 2020 non è stata così certa nel corso del 2021.
Lo scorso 4 aprile infatti, ha spiegato la schermidora, ha subito un intervento a causa di una grave infezione da stafilococco che aveva comportato inizialmente una diagnosi di amputazione dell’arto sinistro e nel caso peggiore la morte.
Sempre dalle parole di Bebe Vio si apprende che l’ortopedico che l’ha operata ha compiuto un lavoro straordinario che ha fatto sì che in due mesi l’azzurra potesse rimettersi a preparare la sua Paralimpiade. La sua medaglia d’oro è stata infatti dedicata a lui e al suo staff.