Mangiare pasta alla sera fa male? La verità e consigli
Molte persone pensano che cenare con un piatto di pasta faccia ingrassare e rallenti la digestione. Ma è davvero così? Risponde la dietista sfatando alcuni miti e dando preziosi consigli
Buona e versatile, la pasta viene approvata dai nutrizionisti: insieme a verdure e legumi forma un primo piatto gustoso e bilanciato.
Tuttavia sono molti coloro che evitano di mangiarla perché ritenuta un alimento particolarmente calorico, in particolare alla sera.
Ma è fondato questo timore? Lo ha spiegato su “Humanitas News” la dottoressa Martina Gozza, dietista di Humanitas.
Pasta: carboidrati, prima fonte di energia
Si tratta di una falsa credenza.
“Mangiare pasta la sera non fa male alla nostra salute”.
La pasta, come il riso, il pane e altri cereali – spiega la dietista di Humanitas – contiene una certa quantità di carboidrati che non deve mancare a ogni pasto, in quanto costituisce la nostra fonte energetica primaria: se assente, il nostro organismo è costretto a recuperare energia da altri nutrienti, come ad esempio dalle proteine.
Essendo ricca di semola di grano duro, la pasta ha un indice glicemico molto più favorevole rispetto al pane o al riso, soprattutto se integrale.
Tuttavia può essere opportuno osservare alcuni accorgimenti. La pasta è sempre servita con un condimento, che può migliorarne o peggiorarne gli equilibri nutrizionali. Basti pensare alla differenza nelle calorie e nei valori nutrizionali tra una pasta con le verdure saltate e una pasta ricca di burro, besciamella, panna o formaggi.
La pasta è facile da digerire?
La pasta alla sera rallenta la digestione? Ecco un’altra falsa credenza.
La pasta si digerisce molto più facilmente e rapidamente della carne o dei formaggi e potrebbe, quindi, favorire anche una migliore qualità del sonno. Alcuni studi hanno dimostrato che assumere alimenti particolarmente ricchi di grassi a cena peggiora il riposo e aumenta la probabilità di incappare in apnee notturne.
La pasta, in sé, non fa assolutamente male se mangiata a cena, purché le porzioni abbiano un valore calorico proporzionato al nostro fabbisogno giornaliero.
È possibile individuare e quantificare in volumi la porzione corretta della pasta usando la nostra mano chiusa a pugno.