Patatine fritte: fanno male alla salute?
Mangiare patatine fritte fa male? Cosa c’è di vero dietro tale affermazione? Quali sono, allora, i metodi più sani per cucinare le patate? Scopriamo insieme di più su questo alimento, amatissimo da grandi e bambini.
Le patatine fritte sono uno dei cibi più apprezzati di sempre e, infatti, sono ormai diffuse in tutto il mondo. Abbinate al pesce fritto in Inghilterra e agli hamburger in America, sono un cibo davvero versatile, in quanto posso accompagnare vari piatti, ma anche economico.
Grazie a cartocci e contenitori usa e getta, inoltre, è anche possibile gustare mentre si passeggia o si fanno altre cose, senza doversi sedere necessariamente per gustare il proprio pasto.
Molti, però, le considerano un cibo poco sano e, addirittura, dannoso. Cosa c’è di vero? Sulla frittura in genere c’è sempre da stare attenti; ma cosa ne pensano l’Unione Europea ed i nutrizionisti su questo alimento?
Fritture e acidi grassi saturi: perché fanno male?
Siete amanti delle patatine fritte dei fast-food? In tal caso dovreste cominciare a prestare attenzione.
Da una ricerca pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Science, infatti, è emerso che le patatine fritte, vengono cotte in olio di mais, che contiene acidi grassi saturi. Gli acidi grassi saturi contribuiscono all’insorgenza delle malattie cardiache, del colesterolo cattivo (LDL) a scapito del colesterolo buono (HDL); a lungo andare possono essere quindi altamente dannosi per il nostro organismo.
Quando ne avete voglia, allora, meglio preparare le patatine a casa, evitando l’olio di mais! Ma non è finita qui…
Patatine fritte: attenzione alla temperatura
Gli studi concordano sulla nocività delle fritture ma consentono l’uso senza esagerare con alcune accortenze.
Ricerche effettuate presso l’ Università di Monaco, infatti, hanno evidenziato la pericolosità di un consumo eccessivo di patatine dovute all’olio, in quanto se portato a temperature molto elevate arriva a sprigionare sostanze cancerogene pericolose per il nostro organismo.
Che l’olio presente nelle friggitrici dei fast food non fosse salutare lo sapevamo già da tempo ma tali studi non hanno fatto altro che evidenziare come una sostanza presente all’interno, l’acrilamide, arrivi una volta superati i 180 gradi a divenire una sostanza dannosa per la salute.
Il problema risiede nel punto di fumo dell’olio utilizzato e della temperatura di esercizio della friggitrice; aturalmente se la temperatura non supera i 120 gradi, non si corrono certi rischi: basta quindi prestare maggiormente attenzione.