Perché il sale fa male e con cosa sostituirlo
L’uso del sale in cucina va dosato e, se possibile, evitato per non incorrere in patologie pericolose per la nostra salute. Come si può tenere un più corretto comportamento alimentare? Come si può sostituire il condimento senza far perdere sapore ai piatti? Scopriamolo insieme!
In cucina il sale viene considerato un alimento indispensabile, qualcosa senza cui i cibi non hanno sapore e spesso viene per questo motivo usato anche in abbondanza a discapito della nostra salute.
Molti forse sono già a conoscenza dell’ importanza di utilizzarlo in quantità moderata ma non sanno magari il motivo per cui viene consigliato una sua drastica riduzione.
Il sale, infatti, è uno dei principali responsabili di problemi legati alla ritenzione idrica, cellulite e problematiche relative alle arterie; parliamo infatti di pressione arteriosa, pericolosa soprattutto nei soggetti che ne sono predisposti ed anche nei soggetti che soffrono di osteoporosi.
Seppur sembrerebbe a molti quasi impossibile limitarne l’uso, se non rinunciarvi del tutto, aiutati anche dai consigli di esperti del settore oggi vediamo qualche piccola dritta per poter avere maggiori vantaggi soprattutto dal punto di vista della nostra salute.
Sale: perché va limitato
I consigli sull’ importanza di ridurre (se non eliminare del tutto) le quantità di sale nell’ alimentazione provengono a seguito di ricerche effettuate presso la Facoltà di Scienze della Nutrizione dell’Università Bicocca di Milano.
Di solito il consumo giornaliero di sale utilizzato in cucina si appresta intorno ai 10 grammi che nonostante sembri una quantità minima è di molto superiore a quella necessaria, circa 10 volte, motivo per cui è necessaria la sua moderazione nonostante si presenti come l’elemento in più che da poi sapore ai cibi.
Per ridurre il suo consumo gli esperti consigliano di iniziare dalle nostre tavole e in particolare dalla preparazione dei cibi con aggiunte sempre più inferiori rispetto alle dosi utilizzate in precedenza.
Occhio poi agli alimenti già pronti, quelli cioè in cui la quantità di sale è già presente alla base della sua preparazione, e agli alimenti ” trasformati ”, cioè cereali e derivati come appunto il pane ma anche i biscotti, creckers e cereali classici da colazione.
Altre fonti ricche di sale per cui il consumo è decisamente da moderare sono le patatine fritte, i salumi, i formaggi stagionati, alcuni condimenti come i dadi e le olive.
A questo punto molti preferirebbero non mangiare affatto visto le diverse ” proibizioni ” dal punto di vista alimentare ma piuttosto che convincersi a mangiare senza sapore si potrebbe preferire l’utilizzo, al posto del sale, di erbe aromatiche, che regalano altrettanto sapore e meno in termini di sodio.
2,4 grammi di sodio è infatti la razione giornaliera consigliata ad individui che conducono uno stile di vita sano già a partire dalla tavola, motivo per cui gli esperti ritengono fondamentale ricordarsi di questi consigli per migliorare dal punto di visto dell’ alimentazione il nostro comportamento concedendosi di tanto in tanto qualche piccolo “peccato di gola”, che consumato di tanto in tanto non danneggerà la nostra salute.